Sono contento per i giapponesi anche se occorre notare:
1) In realtà nessuno si aspettava di vedere la gente cadere morta stecchita per le strade, a causa delle radiazioni di Fukushima. Ci vorranno decenni perchè si sviluppino le conseguenze del rilascio di radiazione e quando accadrà, come dicono anche nel rapporto, nel rumore di fondo del 40% di persone che normalmente sviluppano un cancro nel corso della vita, nessuno sarà mai in grado di dire se un tumore sia stato causato da Fukushima o da qualcosa d’altro.
2) Se le conseguenze saranno relativamente limitate è perchè si sono prontamente evacuate 140.000 persone e fatto lavorare gli operatori alla centrale sotto le più strette norme di sicurezza possibili nell’emergenza. Questa situazione, però, non finirà in poche settimane o mesi, come sarebbe accaduto per un’alluvione o un terremoto, ma durerà decenni. Questo è un punto fondamentale che i promonucleari tendono sempre a non sottolineare: per valutare la gravità di un incidente non basta contare il numero di morti (Vajont: 2500 morti in pochi secondi= energia idroelettrica cattiva. Fukushima nessun morto diretto il primo anno= energia nucleare buona) , ma i danni economici e i disagi complessivamente prodotti che, nel caso di questo tipo di catastrofi, visti i tempi biblici necessari per rimettere le cose a posto tendono a essere spaventosi.
3) A Fukushima, in fondo, è andata relativamente bene. Un’eresia? No, perchè poteva andare spaventosamente peggio. Bastava che i venti avessero soffiato i fumi radioattivi verso le zone densamente abitate a sud, invece che verso l’oceano, o che i lavoratori avessero obbedito alla dirigenza della TEPCO e non avessero cominciato ad usare acqua di mare per raffreddare i reattori (limitando così fusione dei reattori e rilascio radioattive) o che la piscina del reattore 4 fosse andata a secco (come per un po’ si è temuto, e ancora il pericolo non è passato), e veramente si sarebbe assistito a una catastrofe difficile da contenere.
4) Infine una malignità da complottista, per una volta me la consentirete… E’ un po’ che si susseguono notizie rassicuranti sulle conseguenze di quello che è accaduto in Giappone e altre sul fatto che, in fondo, possiamo ricominciare a costruire centrali di III, IV e V° generazione, stavolta, garantito, assicurato, lo giuriamo sui nostri figli, sicure al 100%. Ma che? E’ cominciata la campagna “Salviamo il panda nucleare, prima che si estingua!”, per la riabilitazione dell’energia dell’atomo e vendere qualche centrale in più, fino al prossimo incidente?